jumbotrone-img

BLOG

jumbotrone-img-mobile

BLOG

contenuto-img1

1980. Sognare è un lavoro serio (e anche parecchio faticoso)
Su un muro ho letto una scritta che mi ha fatto sorridere e pensare: “Rovina le tue amicizie”.
Provocatoria, dura, ma tremendamente vera quando parliamo di impresa.
 

Mai fare impresa con amici (o parenti)

Perché a Molfetta, in Puglia, nei primi anni della Cooperativa L’Immagine l’ho imparato sulla mia pelle che fare società con amici può significare incrinare rapporti che pensavi indistruttibili.

I litigi sugli orari, le discussioni su come spendere quei pochi spiccioli, la richiesta impossibile di “garanzie” quando non c’era neanche l’affitto pagato… tutto questo logora.
E alla fine alcuni se ne andarono sbattendo la porta.
ps: se il tuo migliore amico ti propone di aprire un’attività, chiedigli: “Sei pronto a litigare con me per tre anni?”. Se risponde sì, forse ha capito.
 

Eppure da lì è partito tutto

“Chi sei? Togliti la maschera! Io non ti apro!”
Così urlava mia madre dallo spioncino, quando tornai a casa truccato dall’ExpoArte di Bari dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti.
Una provocazione artistica, ma anche una metafora perfetta di quei primi anni: quando provi a cambiare pelle, nessuno ti riconosce.
 

Dalla Molfetta degli anni ’80 al sogno di un’impresa

Nel 1980, nessuno ovviamente parlava di startup.
Eppure noi avevamo appena fondato la Cooperativa L’Immagine: un gruppo di diciottenni idealisti, un telaio serigrafico mezzo rotto e la folle ambizione di avviare un’impresa creativa con poche lire in tasca.
In famiglia mi guardavano come uno che vende sabbia nel Sahara: “Ma davvero pensate di vivere di questo?”.

La risposta onesta? Non ne ero sicuro. Ma ci provavamo comunque.
 
 

Creatività + IVA = Impresa

Fare impresa creativa significa bilanciare l’anima dell’artista (che vuole bellezza) con quella del commercialista (che vuole fatture pagate).
Nel mezzo c’ero io, con i piatti lavati nei weekend e i sogni a riempire le notti.
Quel progetto imprenditoriale era fragile e imperfetto, ma dentro c’era una visione. E la testardaggine di realizzarla.
 

La lezione dopo 45 anni

Il vero capitale non è mai stato il denaro, ma la nostra ostinazione.
Sognare è un lavoro serio: richiede disciplina, coraggio, un pizzico d’incoscienza e la capacità di trasformare idee in azioni anche quando tutti ti dicono che sei folle.
Fare impresa creativa significa assumersi il rischio del sogno e trasformarlo in futuro.

Vale per ogni singolo piatto lavato.

 

Anche tu stai trasformando un sogno in impresa?
 
Scrivimi qui info@gaetanoarmenio.it perché condividere esperienze è il primo passo per renderle più forti oppure dai una lettura a https://www.gaetanoarmenio.it/blog/cooperativa-limmagine.html

 

 

 

contenuto-img1

Ho conosciuto l'azienda Primabio di Rignano Garganico (fg) grazie al classico passaparola. Ed eccomi qui stamattina per una chiacchierata con Maria Luisa che dirige quest'azienda.

 

Non scivolare

Quando arrivi hai davanti la montagna sacra del Gargano e ai suoi piedi lo stabilimento di Primabio.
Mi presento con pantaloni e scarpe bianche - errore fatale in un’azienda agricola nel pieno della sua produzione.
"Stai attento che qua si scivola" mi dicono gli operai. Ma sapete, la classe non è acqua.
Maria Luisa amichevolmente mi accoglie nel suo ufficio. Come da copione non trovo il foglietto con le domande e decido di andare a ruota libera, come la classica chiacchierata al bar tra vecchi amici.

 

Da Campionessa a Imprenditrice Pugliese

Ed è qui che scopro chi è davvero Maria Luisa Terenzio: in gioventù una delle prime venti schermitrici d'Italia nel settore giovanile.
Dopo economia a Roma e tirocinio al Ministero, sceglie di tornare in Puglia per dare continuità a un'attività agricola arrivata alla terza generazione.

 

Primabio: Innovazione Vera Tra i Pomodori

Nel 2017 rientra nella cooperativa agricola pugliese nata nel 1998. Il reparto conserve: da 30-40 mila pezzi a 2 milioni oggi.
Non male per una che "non capisce nulla perché porta lo smalto", come sussurrano alcuni dinosauri locali. Il colpo vincente?
Dal 2020 collaborazione con l'Università di Foggia per il progetto Nickel Free: pomodori con residuo sotto 0,03 ppm. Tradotto: passata più digeribile per allergici e sensibili.

 

Sud Italia: Dove il Talento Resta e Vince

Mi affascina la sua storia perché dimostra che al Sud, in Puglia, si può fare impresa nonostante le mille difficoltà da affrontare quotidianamente: ma si sa noi siamo nati combattenti!!!
Maria Luisa demolisce il mantra "al Sud non si può fare" con tenacia e visione del futuro. Certo, viviamo un periodo turbolento, ma mi chiedo: c'è mai stato un periodo che non lo fosse?
Tornando alla produzione di PrimaBio i numeri parlano chiaro: la distribuzione copre il Centro-Sud con i colossi della GDO - Despar, Conad, Coop, Selex. Risultati concreti che zittiscono ogni scettico.
Ma non è solo numeri: lotta al caporalato e prezzo giusto lungo la filiera.
Perché se la passata costa meno di un caffè, qualcuno paga il conto sbagliato.

 

L'Imprenditoria Femminile che Cambia le Regole

Sono venuto per parlare di packaging, me ne vado con una lezione di imprenditoria femminile al Sud. Maria Luisa rappresenta chi non emigra, ma resta per cambiare le regole.
L'ho vista sorridere in giacca di jeans, tenere il vasetto della sua passata con lo stesso orgoglio del fioretto. Stessa determinazione, stessa voglia di vincere.

 

Se trovate una passata Primabio Nickel Free, pensate a questa storia.
Il pomodoro non sa mentire: acquista la passata Primabio Nickel Free nel tuo supermercato di fiducia.

 

https://www.etichettelimmagine.net/ita/home.html
https://www.prima-bio.it

 

 

contenuto-img1

1980. Quando i nostri Coinquilini Avevano Sei Zampe (e i Banchieri Cercavano Mio Padre)

Via Francesco Nullo 27, Molfetta. Ottobre 1980.

Mentre Steve Jobs e amici rivoluzionavano il mondo dal suo garage, noi imparavamo l'imprenditoria condividendo trenta metri quadri con coinquilini poco convenzionali, con il telefono a gettoni e il panino con la mortadella alle 11,00 come la vera classe operaia.

 

Caccia ai Beatles

Ogni giorno iniziavamo con la stessa liturgia aziendale: loro ci aspettavano puntuali - piccoli, scuri, veloci. 
Sei zampe ciascuno e una resistenza che avrei invidiato negli anni successivi.
 

 

Sette Milioni di Lire e Nessuna Credibilità: La nostra Missione in Banca

Poi arrivò il grande giorno: dovevamo aprire il conto corrente aziendale. Ci presentammo tutti e sette alla banca, ognuno con il proprio milione di lire in contanti. Sette milioni - cifra seria per il 1980.
Il funzionario della allora Banca Cattolica ci squadrò dall'alto in basso: jeans, scarpe da ginnastica, tascapane e marsupio. La sua prima domanda non riguardò i nostri progetti imprenditoriali:
"Ma dove sono i vostri genitori?"
Silenzio imbarazzato. Avevamo 7 milioni sul tavolo ma evidentemente sembravamo dei ragazzini che stavano giocando a fare gli imprenditori.

 

La Lezione Che Non Avevo Chiesto

Quella mattina fu per noi una master class gratuito. Come quando i Clienti per speculare sconti sulle fatture mi dicevano: “Voglio parlare con il titolare!”…”ma sono io il titolare” rispondevo.
Quella sottovalutazione da parte di tutti ci ha insegnato che i risultati parlano più delle apparenze.
 

I Miei Beatles a Sei Zampe

I nostri primi maestri di business non avevano diplomi universitari. Erano quegli scarafaggi tenaci - i nostri "Beatles" personali - che ogni mattina ci ricordavano cos'è la resilienza.
Ed anche quel funzionario scettico mi stava insegnando che la credibilità si costruisce giorno per giorno, progetto dopo progetto.

 

Quarantacinque Anni Dopo

Oggi, quando entro nei nostri uffici di Editrice L'Immagine, penso sempre alla Cooperativa L’Immagine di via Francesco Nullo 27.
Agli scarafaggi mattutini , al funzionario che cercava mio padre e ai Clienti sempre pronti a qualsiasi contestazioni anche le più improbabili per ottenere sconti sui pagamenti.
Ho capito che erano tutti parte del piano - anche se allora nessuno di noi lo sapeva.
Le migliori storie di successo aziendale iniziano sempre dalle imperfezioni e dai coinquilini inaspettati.
 

 

>  https://www.editricelimmagine.it/
https://www.etichettelimmagine.net/ita/home.html

 

 

 

contenuto-img1

1980. Come Fondare un'Azienda con le Labbra Sporche di Pomodoro

 

La Storia di Editrice L'Immagine: tutto Iniziò con una Focaccia

Settembre 1980. Il treno per Bari trasportava sette giovani diciottenni freschi di diploma che stavano per fondare un'azienda senza saperlo.
Destinazione: Lega delle Cooperative, che ci aveva assistito nel sbrigare pratiche burocratiche e dove un notaio ci aspettava per firmare l'atto costitutivo della Cooperativa L'Immagine.
Ma prima - perché certe tradizioni pugliesi sono sacre - tappa obbligatoria dal panificio Magda.

 

Il Rito della Focaccia Barese

"Prima il dovere, poi il piacere". Noi avevamo invertito: prima la focaccia, poi gli atti notarili.
Come affrontare la nascita di un'impresa senza olio, pomodoro e origano?
La focaccia di Magda era un sacramento laico che nessuno può saltare. E lo era anche per fondare la nostra azienda.

 

Dal Notaio: Quando l'Imprenditoria Incontra la Tradizione

Salone solenne, tavolo lucido, atmosfera da "momento storico".
C’era come testimonial il segretario regionale della Lega delle Cooperative.
Il notaio iniziò a leggere l'atto costitutivo mentre i sette soci fondatori - il sottoscritto, U'Druid (Leo), P'sid (Antonio), U'grill (Saverio), U'fiocn (Angelo), C'maon (Stefano) e G'vè (Giovanni) - cercavano un contegno professionale.

 

Fallimento totale

Chi aveva olio sulle guance, chi pomodoro sulle labbra, chi briciole sulla camicia.
Sembravamo una squadra di calcetto dopo la terza birra, non futuri imprenditori pugliesi.

 

I Calzini della Sampdoria che Fecero Storia

Nel silenzio sacro, U'Druid (Leo) mi sussurrò: "Hai i calzini con i colori della Sampdoria."
Risata generale. Il notaio ci guardò sopra gli occhiali: "E questi sarebbero i fondatori di una cooperativa?"
Sì, eravamo proprio noi.

 

45 Anni Dopo: Da Startup ad Azienda di Successo

Oggi, settembre 2025, la nostra azienda celebra 45 anni di attività.
Il segreto del successo? Non prendersi mai troppo sul serio.
 
Nei prossimi giorni: via Francesco Nullo 27 e i nostri primi coinquilini a sei zampe.

 

 

 

contenuto-img1

La Vendemmia alle Cantine d'Araprì di San Severo (fg)
 
Da tempo desideravo fermare con l’obiettivo uno dei momenti più intensi della nostra produzione vinicola pugliese: la vendemmia.
Quest’anno, complice una siccità che ha accelerato i tempi, i filari si sono animati già nei primi giorni di agosto, quando molti viticoltori pugliesi hanno iniziato a raccogliere per salvare i grappoli dalla siccità estiva.
Così ho deciso di seguire da vicino la vendemmia alle Cantine D’Araprì di San Severo, un nostro cliente, lasciandomi guidare da un reportage fotografico spontaneo.
Non immaginavo, però, che dietro ogni gesto, ogni cesto colmo d’uva, avrei trovato molto più di un lavoro agricolo: una storia di comunità, di passione e di identità.

 

Reportage Fotografico tra Tradizione e Innovazione

Appena estratta la macchina fotografica, è successa la magia: la mia presenza è diventata la novità della giornata. I vendemmiatori, immersi nei gesti antichi che si ripetono da generazioni, hanno trasformato la routine in spettacolo.
Vedere un operaio con il volto macchiato di succo d'uva rosso, stanco ma sorridente sapendo di essere fotografato, è stato emozionante.
Il rosso intenso del Pinot Nero dominava ogni scatto, con i grappoli dalle sfumature violacee che raccontavano la qualità di questo vitigno pregiato.
La fatica era evidente sui volti, ma accanto brillava l'orgoglio di chi sa di star lavorando un'uva destinata a diventare eccellenza.

 

Dal Vigneto alla Cantina: Eccellenza Vinicola Pugliese

Le Cantine D'Araprì, famose per le loro bollicine di metodo classico prodotte anche con Pinot Nero, mi hanno guidato nei loro terreni spiegando ogni processo.
Non poteva mancare il vero protagonista: un cane bianco e nero con quegli occhi dolci da supervisore esperto, che sembrava dire "Io sono qui da sempre, tu sei solo di passaggio".

 

Etichette che Raccontano Storie di Eccellenza

Vedere le nostre etichette adesive sulle bottiglie D'Araprì nella cantina mi ha fatto riflettere. Etichette L'Immagine non è solo fornitura: siamo partner di storie autentiche.
Quando realizziamo etichette per cantine di questa qualità, ogni dettaglio conta. Dal design alla resistenza, tutto deve essere all'altezza di vini che potrebbero conquistare anche il critico più esigente.

 

La Forza del Territorio Pugliese

Questo reportage fotografico aziendale ha catturato l'autenticità di gesti che si ripetono ad ogni vendemmia: il rosso dell'uva, i volti sporchi di lavoro ma illuminati dalla soddisfazione, la tradizione che incontra l'innovazione: ecco cosa significa fare business nel territorio pugliese.

 

Hai un'azienda che merita di essere raccontata?

Etichette L'Immagine non si limita alla produzione di etichette adesive di qualità.
Crediamo nel valore delle storie autentiche e nella forza delle partnership durature.

 

Contattami per scoprire come le nostre etichette possono valorizzare il tuo prodotto e raccontare la tua storia di eccellenza.

 

Perché dietro ogni grande prodotto, c'è sempre una grande storia da raccontare.

 

> https://www.etichettelimmagine.net/ita/home.html

 

 

 

contenuto-img1

Riflessioni da Bragança
27 - 28 agosto 2025
Bragança, Portogallo. Meeting del progetto europeo MASKS - Unveiling the Arts and Works Behind the Masks. Dodici partner da quattro paesi, università, musei, centri di ricerca. E io, seduto in quella sala, che penso: "Che ci faccio io qui?"
Non è la prima volta. È una sensazione ricorrente: trovarmi in contesti che sembravano irraggiungibili, "troppo grandi" per me.

 

Il progetto MASKS

MASKS unisce dodici partner europei tra università, centri di formazione, musei e aziende private da Italia, Spagna, Romania e Portogallo. Editrice L'Immagine coordina la comunicazione e promozione del progetto.

 

La matematica del coraggio

La verità è semplice: ogni "impossibile" di ieri è il "normale" di oggi.
Ripensando al mio percorso, riconosco momenti in cui ho detto "proviamoci" senza tutte le risposte. Occasioni in cui ho scommesso su idee che sembravano fuori portata.
Ogni volta che ho fatto questa scelta, mi stavo costruendo la strada verso posti impensabili.

 

Non è magia, è fiducia

È fiducia verso se stessi e verso gli altri. È dire "sì" prima di sapere come fare. È partire anche quando la meta sembra lontana.
MASKS ne è l'esempio: coordinare la comunicazione per dodici partner europei sembrava enorme, ma abbiamo detto "sì" perché credevamo nel progetto.

 

Il prezzo del coraggio

Il segreto? Iniziare. Sempre. Anche con il rischio di prendere qualche ceffone.
I ceffoni arrivano: progetti che non decollano, collaborazioni interrotte, scommesse perse. Ma ogni fallimento è stata una lezione che mi ha portato qui, in questa sala a Bragança.
Non esiste crescita senza rischio.

 

Le maschere che indossiamo

Simbolico lavorare proprio con le maschere. Quelle antiche raccontano trasformazioni, la capacità di superare i limiti.
Anche noi indossiamo maschere quotidiane: paure, dubbi, il "non sono abbastanza". La sfida è riconoscere quando "che ci faccio io qui?" non è realismo, ma paura travestita.

 

Il messaggio

Se anche tu ti sei chiesto "che ci faccio io qui?" in un contesto che sembrava grande, sappi che è il segnale che sei sulla strada giusta.
Non smettere di iniziare. Non smettere di scommettere su te stesso. Non smettere di dire "sì" alle opportunità che spaventano.
E quando arriveranno i ceffoni - arriveranno - ricorda che fanno parte del viaggio verso il prossimo "che ci faccio io qui?"

 

Quella sarà sempre la domanda più bella da farsi.

 

ps. un sincero ringraziamento a Marica Petruzzella per il suo contributo logistico e per aver saputo relazionare con i partners.
 
Il progetto "MASKS" è co-finanziato dal programma Erasmus+ dell'Unione Europea. Editrice L'Immagine contribuisce alla valorizzazione del patrimonio culturale europeo.
> leggi il progetto su www.gaetanoarmenio.it/progetti/masks-european-project.html

 

video > https://youtu.be/1e0-_GhAkbI